COME
PORTARE LO ZAINO IN MONTAGNA
Le regole per
un buon portamento dello zaino sono poche ed elementari.
1 - Azione
del carico
Il carico dev'essere
posizionato in modo tale da agire in asse con la spina
dorsale, ovvero da non comportare flessioni all'indietro della schiena, a cui
istintivamente ci opporremmo facendo intervenire tutta una serie di muscoli del
busto, con un aumento dell'energia consumata, nonchè
l'affaticamento e l'indolenzimento di tali muscoli. E' vero che piegando molto
il busto in avanti possiamo anche azzerare l'effetto, ma al contempo viene impedita la dilatazione del muscolo diaframmatico e, quindi, la corretta ventilazione
polmonare: i polmoni hanno una forma all'incirca a campana, il loro maggior
volume è nella parte bassa mossa solo ed esclusivamente dal muscolo diaframmatico; una ventilazione toracica muove meno di un
terzo del volume polmonare ed interessa una limitata parte degli alveoli con un
ridottissimo scambio, quindi una minima ossigenazione del sangue e una
conseguente riduzione della capacità di lavoro aerobico, l'unico che non
comporta la produzione di tossine e l'insorgenza di crampi.
Per ottenere la corretta
azione del carico è necessario che lo stesso risulti, compatibilmente con le
necessità di stabilità più oltre illustrate, il più alto possibile e il più
vicino possibile alla schiena. L'ideale sarebbe sulla testa, ma la stabilità
non ottimale ne sconsiglia l'attuazione, ottimo risultato si ottiene stringendo
al massimo gli spallacci, per alzare la posizione dello zaino rispetto a quella
della schiena, e posizionando il materiale più pesante
nella parte alta dello zaino: ricordate le gerle dei contadini di montagna e il
carico che riuscivano in tal modo a portare?
Altro fattore importante: il
materiale dev'essere sempre distribuito in verticale,
non in orizzontale, pertanto scegliete uno zaino con la capienza minima
necessaria o adattatene la capienza mediante i variatori di carico (cinturini
laterali o, talvolta, frontali).
2 -
Stabilità del carico
Lo zaino dev'essere il più stabile possibile al fine di evitare continui spostamenti dello stesso con conseguenti
alterazioni dell'equilibrio e la necessità di relativi adattamenti di postura.
Per non considerare la pericolosità di bruschi e violenti spostamenti del
carico in situazioni di equilibrio precario, ad
esempio in arrampicata, o quando sono impediti ampi spostamenti dal percorso di
marcia, vedi sentieri attrezzati o, comunque, esposti.
Pertanto:
Un appunto
riguardo alle magliette, giacche e altro materiale di peso trascurabile: certo
appenderlo fuori dallo zaino non comporta problemi ai
fini del suo corretto portamento, a patto che sia comunque ben fissato e che
non svolazzi, non tanto per non perderlo, ma quanto per non darlo in faccia
agli altri e per non rischiare che s'incastri su rocce, alberi o cespugli.
3 - Ergonomia dello zaino
Apparentemente
la forma e la struttura di uno zaino potrebbero sembrare ininfluenti ai fini
del nostro discorso, eppure uno zaino mal costruito potrebbe impedirne il
corretto portamento, oltre a determinare una minore sopportazione del carico.
Quali sono,
pertanto, le caratteristiche che deve avere uno zaino
per essere considerato un buon compagno di viaggio? Ovviamente il discorso è
molto ampio, diversi distinguo andrebbero fatti,
possiamo comunque individuare caratteristiche comuni a tutti gli zaini e
indipendenti dall'utilizzo: